Il corpo vicinissimo al suo, la mano a sfiorarle la schiena, mentre il sangue accelera nelle sue vene. Mina Harker si abbandona alla musica, lasciando che il suo misterioso cavaliere la guidi sulle note di un valzer. Fin dal loro primo incontro, quello sconosciuto di una bellezza fuori dal comune e dal fascino ipnotico ha esercitato su di lei un'attrazione irresistibile, impossessandosi dei suoi pensieri e visitando ostinatamente i suoi sogni. Nonostante l'amore per Jonathan, il suo promesso sposo, tornato da un viaggio d'affari in Transilvania inspiegabilmente turbato e scosso, Mina si lascia travolgere dalla passione e inizia una relazione segreta e sconvolgente. Ma quell'uomo che sembra avere accesso ai suoi desideri più segreti, ai suoi pensieri più intimi, nasconde un potere che va al di là del comprensibile e dell'umano da cui sembra impossibile difendersi. Quando Mina scopre che dietro il volto perfetto del suo amante si cela il conte Dracula, una creatura di cui tutti hanno terrore e a cui in molti danno la caccia, il legame che li unisce è ormai indissolubile, ma porta in sé una terribile minaccia. E mentre Jonathan decide di combattere con tutte le sue forze per riavere la donna che ama, Mina è costretta ad affrontare una battaglia ancor più dura, nel profondo del suo cuore: scegliere se tornare alla vita o abbracciare la morte.
Ho comprato questo libro al buio. Non sapevo che si trattava di un'altra versione del Dracula di Bram Stoker (raccontata dalla parte di Mina), non sapevo nulla della trama. Ma il titolo, La sposa vampiro, la copertina accattivante e una buona quarta, mi hanno conquistato. Inoltre non era un Young Adult, non campeggiava la scritta "Freeway" che contraddistingue la collana per giovani della Piemme. Dunque ero tranquilla. Oltretutto io non ricordo per filo e per segno la storia di Stoker, anzi, sono passati troppi anni da quando la lessi - credo fossi adolescente, all'epoca - e quindi ero pronta a tutto e a niente. Una carta da impressionare insomma.
All'inizio la storia mi ha profondamente annoiata. Mi piacciono le ambientazioni nel passato - soprattutto nell'Ottocento e nei primi del Novecento - però il plot era troppo lento, banale e con un andamento assolutamente prevedibile. Non mi sembrava neppure particolarmente ben scritto. Allora, incuriosita, ho fatto un po' di ricerche in rete e ho scoperto di cosa si trattava e anche il perché della "semplicità" della trama (l'aderenza al romanzo di Stoker, un precursore del genere ma proprio per questo talmente imitato da apparire troppo semplice ai giorni nostri). Ho quindi ripreso a leggere il romanzo con occhi nuovi . Fino a metà opera, fino a quando Mina non parte per Budapest diretta al capezzale del suo fidanzato e futuro marito Jonathan, la storia scorre senza colpi di scena e con mosse e reazioni dei personaggi davvero scontate. Poi, finalmente, succede qualcosa.