Uno psicologo si lascia coinvolgere nel mondo irrazionale e apocalittico
di “N.”, paziente affetto da disturbo ossessivo-compulsivo che muore
suicida tormentato dalle proprie fissazioni. Tutto ruota intorno a un
misterioso cerchio di megaliti nei pressi di una cittadina del Maine,
punto focale di avvenimenti che trascineranno il medico, e altri dopo di
lui, nella medesima follia.
Non sono molto pratica di grafic novel, ma non mi sarei persa "N." per niente al mondo. Stephen King (o Steve-o) è sempre il nostro Grande Maestro, e, anche se negli ultimi anni ho un po' latitato nella lettura dei suoi romanzi, posso dire di aver letto almeno l'80% delle sue pubblicazioni e sicuramente le più storiche e riuscite (IT, Stagioni diverse, L'ombra dello scorpione... sono tra i miei preferiti).
Non sono molto pratica di grafic novel, ma non mi sarei persa "N." per niente al mondo. Stephen King (o Steve-o) è sempre il nostro Grande Maestro, e, anche se negli ultimi anni ho un po' latitato nella lettura dei suoi romanzi, posso dire di aver letto almeno l'80% delle sue pubblicazioni e sicuramente le più storiche e riuscite (IT, Stagioni diverse, L'ombra dello scorpione... sono tra i miei preferiti).
Mi sono approciata a "N." con curiosità e un filo di pregiudizio: la scrittura di King è visionaria ma la sua dote più grande per me è la capacità di entrare nella mente dei suoi personaggi e riuscire a trasmettere le loro follie quotidiane sulla carta con una naturalezza e profondità a volte sconcertanti. Quasi tutte le trasposizioni delle storie di King in pellicola ad esempio (fatto salvo per Shining) non mi hanno entusiasmato, e quindi non ero convinta che una grafic novel potesse rendere onore al merito dello scrittore del Maine.
Invece tanto di cappello all'illustratore (Alex Maleev) che ha saputo rendere benissimo l'angoscia che permea tutta la storia con tramonti incendiati e cupi, e che ha modificato via via l'espressione del viso del protagonista (il primo, quello che va dallo psicologo) come se fosse pongo modellabile, arricchendolo di molte sfumature emotive.