La piccola mansarda nel centro di Torino è il
suo regno, il suo rifugio, il luogo dov'è più vivo il ricordo dei
genitori, banditi dal mondo di O proprio a causa sua. Perché Gala è
destinata a diventare una delle streghe più potenti vissute da almeno
due millenni ed è al centro di una lotta segreta tra la magia bianca e
la magia nera. Lei infatti è in grado di volare, viaggiare nel tempo,
trasformarsi, prevedere il futuro... insomma, grazie ai suoi poteri, può
affrontare qualsiasi missione le venga affidata dalla sede del
Direttivo dei Viaggianti. Come tutti i "ragazzi prodigio", tuttavia,
Gala è allergica alle regole e ha sempre fatto di testa sua. Ma l'ultima
volta l'ha combinata davvero grossa e, per evitare l'espulsione
definitiva dall'Ordine dei Viaggianti, ora deve scegliere un tutor che
la guidi e le insegni a usare correttamente la magia. Il burbero e
severo Kundo diventa così il suo fido maestro e la accompagna in una
nuova missione: recarsi nella Venezia del 1756 per salvare un
preziosissimo manoscritto dall'incendio che distruggerà la Scuola Grande
di San Rocco. Un compito piuttosto semplice, per una come Gala. Ma, ben
presto, Kundo intuisce che c'è qualcosa che non va: le persone che
dovrebbero essere loro alleate si rifiutano di aiutarli e la città è
infestata di negromanti. Inoltre gli adepti della magia nera sembrano
molto più interessati a Gala e al mistero della sua nascita che
all'enigmatico libro magico...
Ho comprato questo libro dopo mille reticenze. Avevo letto qualche riga in internet e mi aveva intrigato. Poi però ho visto la copertina (peraltro illustrata da un illustratore bravissimo per il fantasy, Paolo Barbieri, autore delle cover di Licia Troisi ecc.) e ho provato subito un moto di repulsione (non amo le copertine smaccatamente fantasy). E la fascetta gialla che annunciava la nascita della nuova stella del fantasy italiano non aiutava di certo.
Ad ogni modo ho dato valore alla scrittura, che invece mi aveva colpito. Mi sono detta che probabilmente era stato solo "confezionato" male, che dovevo dare al romanzo una chance.
Così l'ho comprato. E, leggendolo, mi sono accorta quasi subito, ahimé, che non è un libro per me.
I motivi sono due, e potrebbero essere gli stessi motivi per cui a un'altra persona il libro potrebbe piacere.
a) il mondo di Galatea (la protagonista del libro) è troppo fantasy. Siamo proprio in un'altra dimensione - anche se convive sulla Terra - con regole precise e poteri particolari.
b) il libro e i suoi protagonisti sono smaccatamente per ragazzi, anche le avventure e i colpi di scena hanno proprio un taglio young forte. In questo genere succede spesso che i libri nascano a metà: dei crossover che piacciono ad adulti e ragazzi, come la trilogia di Kerstin Gier, oppure la saga di Shadowhunters. Questo libro non è però così. Lo sto leggendo la sera a mio figlio di 8 anni e gli sta piacendo moltissimo. Ovviamente non capisce tutto (va bene libro per ragazzi, ma non per bambini! l'età giusta credo si collochi dai 10 anni in su) però si è appassionato.
La scrittura di Elena Cabiati è buona, scivola fluida, è piacevole. L'ambientazione tra Torino (città magica per eccellenza) e Venezia è suggestiva e regala stimoli nuovi (alchimisti, Casanova...). Ma non mi raggiunge a causa del target d'età. Pazienza.
Giudizio da 0 a 5: 3 (perché non è un brutto libro, e non è neppure scritto male, ma non è sicuramente leggibile - e godibile - da una trentenne)
Consigliato a chi: ama i fantasy puri, le storie di magie, e ha meno di 20 anni.
Curiosità: l'autrice ama studiare i simboli dell'arte e il loro significato esoterico e riversa questa sua conoscenza nel libro.