giovedì 13 ottobre 2011

ON WRITING. Autobiografia di un mestiere di Stephen King


Il Re rimane sempre il Re. C'è poco da fare. Credo che Stephen King potrebbe scrivere anche l'elenco telefonico e sarebbe comunque interessante. Ho appena finito di leggere, tra un romanzo e l'altro, On writing. Autobiografia di un mestiere, del nostro Steve-O. Ebbene, non posso gridare al capolavoro, ma alcune pagine sono davvero illuminanti e uniche. Come sempre King ha una prosa brillante, informale ma curata al dettaglio, capace di creare - anche in un soggetto come questo, piuttosto tecnico - immagini vivide e interessanti. Ha davvero una dote unica.
Non lo si può paragonare ad altre "fabbriche di best-seller" perché la sua scrittura è davvero particolare e diversa. Nei suoi romanzi infatti è capace di entrare nella testa dei personaggi in un modo che raramente ho visto fare in letteratura. E' come se fosse nascosto nelle pieghe della loro anima e da lì ci raccontasse gli angoli più oscuri o più limpidi di ciò che vede. 
Ma veniamo a questo libro. Tratta del mestiere di scrivere, mestiere a cui pochi eletti hanno accesso. Perché per lui coloro che praticano questo mestiere sono quelli che riescono a vivere scrivendo, dedicandosi anima e corpo alla scrittura. Oggi in Italia, soprattutto, ci sono davvero pochi scrittori a tempo pieno. Credo si possano contare sulla punta delle dita. La letteratura non paga, o paga poco.
Il suo libro non terrorizza e allo stesso tempo non rende semplicistico lo scrivere. Serve sacrificio, volontà e dedizione. Ma, se è ciò che si ama fare (e possibilmente anche ciò per cui si è nati...) tutto diventa più facile.
King parte dalla sua autobiografia, raccontandoci nella prima parte del libro come si è avvicinato alla scrittura, gli eventi della sua vita che più l'hanno segnato, come è riuscito a farsi pubblicare il primo racconto e via dicendo. Nella seconda parte invece il libro si fa meno discorsivo e leggermente più tecnico, iniziando a parlare, finalmente, di scrittura. Si aprte dagli strumenti necessari - la borsa degli attrezzi - all'ispirazione, alla gestione dell'idea - che secondo Stephen esiste già prima dello scrittore, è solo da svelare, lavorando con gli attrezzi giusti, come se fosse un reperto archelogico sepolto e lo scrittore, trovandolo, cercasse di riportarlo alla luce con molta attenzione... -, agli stili, il linguaggio, i dialoghi, i retroscena, le correzioni... Fino a come pubblicare.
C'è molto ma non c'è tutto. E tuttavia le cose principali che un neofita della scrittura - ma anche chi pratica quest'arte da tempo - può cercare in un libro così. Per una volta siamo invitati con lui nel suo backstage. Ci porta per mano nella sua camera oscura, e i suoi "segreti" sono del tutti umani. 

Consigliato a chi: vuole affinare le proprie arti, oppure entrare di più nel mondo di SK.
Voto (da 0 a 5): 5
Curiosità: nel libro si racconta anche il terribile incidente capitato al Nostro nel 2006. E' incredibile come, nel raccontarlo, riesca a far ridere...

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