Quando, nella Londra di fine Ottocento, la
diciassettenne Phoebe Turner aveva accettato la proposta dell'eccentrico
Nathaniel Samuels e, dalla capitale inglese, si era trasferita a
Dinwood Court, pensava che tutto si sarebbe risolto in una nuova
esperienza; lavorare come dama di compagnia per Lydia, la moglie del
signor Samuels, una donna fragile e malata di nervi. Ma c'è un passato
tenebroso che non vuole essere dimenticato: un'ombra che segue la
giovane Phoebe in quell'isolata residenza di campagna per svelarle la
vicenda di un'amante dal cuore spezzato, di una giovane attrice
costretta ad abbandonare il palcoscenico, di un maggiordomo in preda a
desideri inconfessabili e di una povera ragazza, Esther, la figlia di
Nathaniel e di Lydia, ritrovata morta assiderata, tanto tempo prima, nei
campi che circondano la casa di Dinwood Court. Al centro di questo
labirinto di inganni e tradimenti, Phoebe scoprirà di non essere la
persona che aveva sempre creduto. E che la sua venuta a Dinwood Court
non era certo stata frutto del caso. Ma dopo aver regalato il suo amore a
un ragazzo che potrebbe essere suo fratello e ora che, nel cuore della
notte, i tormenti della povera Esther puntano il dito contro un
insospettabile assassino, Phoebe è costretta a spalancare le porte che
sbarrano i segreti di una casa. Scoprirli sconvolgerà la sua vita,
trascinando ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni sua emozione nelle
pieghe oscure di una trama di un grande romanzo gotico.
Mi sono allontanata di poco dai dark fantasy e, conquistata dalla copertina, ho pescato in libreria questo bel libro, che mi ha dato soddisfazione. Ma quanto bello è ciondolare in libreria senza avere preconcetti, senza avere una lista della spesa, e lasciarsi conquistare da un libro? E' una scelta istintiva, un po' come i cani che si annusano e poi decidono se si piacciono. Qualche volta si prendono dei granchi ma più spesso si leggono libri magari poco pubblicizzati, sconosciuti, che rivelano grandi qualità.
Sonnambula è un romanzo ricco, lento, accurato, gotico, di formazione. Ambientato nella Londra caotica e fuligginosa di fine Ottocento, nel mondo del teatro, tra donne di malaffare, nobili, marinai, borghesi arricchiti, fondamentalisti pazzi, artisti, dandy e venditori di fumo, ha un'atmosfera quasi magica, sospesa. In questo scenario si tessono intrighi, i morti non tacciono e riappaiono come fantasmi, l'onore si perde e si riacquista, e la felicità sembra sempre sfuggire di mano, come se un vento insolente volesse portarla via...
I personaggi, da Phoebe a Nathaniel, da Joseph a Quin, da Old Riley a Maud Turner sono tutti molto ben costruiti e credibili, il filo narrativo procede lento, come lo scorrere limaccioso del Tamigi, lontano dai ritmi psicadelici dei bestseller di cassetta, piacevolmente coccolante.
Il finale è sufficientemente appagante, non ruffiano né troppo buonista. Con un senso di fatalità che ben si addice all'epoca.
Giudizio da 0 a 5: 4 e mezzo.
Consigliato a chi: ama i libri ambientati nell'Ottocento, le storie di intrighi e forti passioni, i romanzi gotici.
Se ti è piaciuto potresti leggere anche: La ragazza del libro dei fuochi di Jane Borodale (Leggereditore) oppure Il circo della notte di Erin Morgenstern (Rizzoli).
Curiosità: Le note dell'autrice ci svelano un po' del backstage del libro
(soprattutto nel laboratorio di ricerca e studi su un'epoca davvero
affascinante) e sono davvero preziose e interessanti. Nella versione originale la copertina era bordeaux: colore che più si addice al libro e all'epoca raccontata rispetto al rosa shocking scelto da Castelvecchi. Ma forse, sugli scaffali, risaltava di meno... quindi chissà, probabilmente è stata una mossa vincente.
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