lunedì 7 maggio 2012

LA CHIAVE DEL TEMPO di Anne Fortier

Siena, oggi. Alla morte di zia Rose, Julie Jacobs riceve in eredità una piccola chiave e una lettera: "Vai a Siena. Questa è la chiave di una cassetta di sicurezza. Tua madre l'aveva in tasca quando è morta". Julie lascia gli Stati Uniti e parte per l'Italia, seguendo l'enigmatico filo che la zia le ha consegnato con quelle parole. Quando apre la cassetta di sicurezza, però, il mistero non si dipana affatto: quello che trova è un vecchio cofanetto consunto, al cui interno la madre ha nascosto un taccuino pieno di disegni, un albero genealogico, una logora copia della tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta, un crocefisso d'argento e alcuni testi antichi che riportano la cronaca di una vicenda realmente accaduta a Siena sette secoli prima. Quella di un certo Romeo Marescotti e di una Giulietta Tolomei. Siena, 1340. Un vecchio biroccio si avvicina alle porte della città. Trasporta un carico prezioso: il corpo - apparentemente senza vita, in realtà solo addormentato di Giulietta, ultima superstite della famiglia Tolomei, quasi annientata dalla furia degli acerrimi nemici, i Salimbeni. All'improvviso un manipolo di briganti sbarra la strada al carro, ed è soltanto il provvidenziale intervento del coraggioso Romeo Marescotti a far sì che la missione di portare in salvo la ragazza vada a buon fine. Come unica ricompensa il giovane chiede di poter ammirare il volto di colei che ha soccorso e, davanti alla bellezza angelica di Giulietta, il suo cuore indomito deve arrendersi. 

Una storia avvincente che si sviluppa in parallelo raccontando le vicende di Romeo e Giulietta ( i veri amanti, nella presunta vera storia ambientata a Siena) nel 1340 e di due novelli Romeo e Giulietta (Alessandro e Jules) ai giorni nostri. Gli ingredienti del libro sono l'amore, inteso nel modo più romantico possibile, gli intrighi, le maledizioni, le leggende... e un pizzico di ironia. Il racconto ai giorni nostri, preponderante rispetto a quello medievale, ha qualche difetto, soprattutto all'inizio: alcune cadute di stile (la protagonista a volte è fin troppo goffa per essere credibile) e qualche banalità (in modo particolare il modo di tratteggiare noi italiani, ancora fermo al spaghetti-mandolino-mafia, che ci vede, agli occhi degli stranieri, sempre caciaroni, un po' pazzi, superstiziosi ecc. ecc.). La parte "storica" invece ha un linguaggio ricercato, è elegante ma al contempo fluida e ben ritmata. Aggiunge quel "peso" al libro che aiuta a non farlo scadere. 
Nel complesso "La chiave del tempo" funziona, raggiunge lo scopo per cui è stato scritto: divertire, con una trama ricca di suspense, dei personaggi ben caratterizzati (anche le figure di secondo piano, come il pittore Lippi oppure Janice/Giannozza, la sorella gemella della protagonista), dialoghi che funzionano e una dose di romanticismo mai troppo mieloso, ben bilanciato dai risvolti noir della storia (anche le scene tra Alessandro e Jules, che potrebbero risultare stucchevoli, diventano più interessanti grazie a quella dose di minaccia che si fonde con l'attrazione...). Insomma è un libro che consiglio per passare un bel weekend, possibilmente abbinandolo con un barattolo di gelato dotato di cucchiao...

Giudizio da 0 a 5: 4.
Consigliato a chi: ama i thriller romantici, a chi legge Nora Roberts e vorrebbe una storia un po' più complessa e soddisfacente.
Curiosità: l'autrice è originaria della Danimarca e si è spostata in America recentemente. Lavora nel mondo del cinema. Dal libro sarà tratto un film. L'autrice vorrebbe che Raoul Bova vestisse i panni di Romeo e Scarlett Johansson quelli di Giulietta...Il libro in origine si intitolava semplicemente "Juliet".


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