giovedì 4 ottobre 2012

STARTERS di Lissa Price

Los Angeles, tra qualche anno. Callie ha visto morire i suoi genitori quando una terribile pandemia globale ha decimato la popolazione tra i venti e i sessant'anni. Si ritrova così a lottare per la sopravvivenza in un mondo devastato dalla guerra e dalla fame, in cui gli adolescenti combattono per un futuro che non esiste più e gli anziani sognano un passato che non tornerà mai. Con lei, in questa battaglia disperata, solo il fratellino malato Tyler e l'amico di sempre Michael. Determinata a non arrendersi, Callie si rivolge alla Prime Destinations, un'ambigua società di Beverly Hills, che promette facili guadagni ai ragazzi rimasti soli, come lei. Callie sa che dietro la facciata di assoluta rispettabilità della Prime Destinations si nasconde un terribile segreto: la società affitta il corpo degli adolescenti ad anziani desiderosi di rivivere emozioni ormai dimenticate. Ma Callie ha bisogno di soldi e accetta. Firma un accordo con la Prime Destinations e si lascia impiantare un neurochip nella testa. Qualcosa però va storto. Callie si risveglia prima del previsto, nel bel mezzo di una vita che non le appartiene. Quella della donna che ha affittato il suo corpo. All'improvviso, è ricca, immensamente ricca. E felice. Possiede una casa in riva al mare, guida un'auto costosissima ed è fidanzata con l'affascinante nipote del senatore. A Callie sembra di vivere in un sogno. Almeno fino al momento in cui scopre di essere intrappolata in un gioco più pericoloso di quanto avrebbe mai immaginato...

Copertina bellissima, titolo intrigante. Poi, in rete, ho trovato molti commenti che mi allontanavano, dicevano che senza Hunger Games Starters non sarebbe mai esistito, che era carino ma non un granché... Mi sono decisa a sfidare le critiche e a provare a leggerlo. E ne è valsa la pena.
A volte proviamo verso certi libri una strana pulsione, è come se ci si annusasse a vicenda, come se alcuni volumi emanassero un profumo, una vibrazione che tocca le nostre corde. E' invisibile, eppure arriva. Ed è come un richiamo, un invito a farli tuoi. Vedi il romanzo in libreria, lo sfogli, magari la storia com'è raccontata in aletta o in quarta non ti convince del tutto, ma senti che è il tuo libro. Che vi appartenete.
E così in questo caso la forza del richiamo - o della mia ostinazione - è stata ben ripagata.
Starters è un buon libro, piacevole, ritmato, con personaggi sempre credibili e una suspense che all'inizio non si fa sentire, ma da metà romanzo in poi ti afferra e non ti molla più, fino a un finale davvero scoppiettante.

E' un distopico che funziona, con una forte idea di base: dopo una guerra devastante si sono salvati dalle spore solo i giovani e i vecchi, grazie al vaccino. I vecchi, che detengono il potere e che, grazie ai passi in avanti della medicina, possono vivere fino a 200 anni, stabiliscono che i giovani non possono votare e neppure lavorare, e che, coloro che non sono "affidati", quindi che non hanno un tutore, non hanno diritto a mantenere la casa o altri beni, confiscati dal governo. Si forma così una sacca di giovani di strada, gli starters, poveri e violenti, costretti a sopravvivere come possono in mezzo a edifici abbandonati, retate degli sceriffi e zuffe per accapparrarsi l'acqua potabile o qualche briciola di pane. Ma c'è una soluzione a questo stato di pena. Pare che un'azienda, di nascosto, paghi profumatamente per il noleggio del corpo di questi giovani. Il noleggio può durare una settimana o un mese, e funziona così: il cervello del giovane viene esautorato - di fatto messo in letargo chimicamente - mentre un neurochip wireless fa entrare la mente degli ender (i vecchi che pagano laute somme per questa esperienza di "ringiovamento" temporaneo) nei loro corpi. Ma quest'azienda lavora senza l'approvazione governativa e a volte i corpi non sono trattati come dovrebbero...
La costruzione di questo mondo del futuro - apparentemente senza speranza, come tutte le dimensioni distopiche - funziona. Le atmosfere - una Los Angeles decadente e grigia, la dicotomia tra opulenza e povertà, tra gli ender che affittano i corpi e si buttano giù dai ponti con il bumpee jumping e gli starter che lottano in strada - sono molto ben delineate. Anche i personaggi secondari hanno dignità e lasciano qualcosa.
Se proprio proprio uno vuole trovare degli elementi vicini ad Hunger Games gli ingredienti che "ritornano" in entrambi i romanzi sono: il fratellino più piccolo di Callie, la protagonista (che in questo caso è anche malato), ragione che muove le sue azioni più coraggiose; l'incontro con una ragazzina più giovane di lei (Sara), che muore cercando di salvarla; la natura indomita e determinata di Callie; l'accenno a un'ipotesi - peraltro mai abbracciata in pieno in Starters - di triangolo tra Michael (suo amico da sempre e compagno di strada) e Blake (compagno ricco della sua "nuova" vita).
Ma a fare andare avanti il libro sono ben altri argomenti e sicuramente una trama forte, originale e densa di colpi di scena. 
Primo di una serie (ancora imprecisato il numero complessivo di libri), il romanzo sta andando alla grande nel mondo: pubblicato in oltre 30 paesi è nella top ten dei libri più venduti di Amazon. 
Cosa succederà nel secondo capitolo? Il finale imprevedibile e spiazzante del libro lascia ben sperare in un seguito ancora più appassionante dove, probabilmente, la storia d'amore avrà più spazio. 

Giudizio da 0 a 5: 4 e mezzo.
Consigliato a chi: ama i distopici, ha apprezzato Hunger Games, Matched...
Potresti leggere anche: Hunger Games, Matched, Delirium, Il Giardino degli eterni.
Curiosità: la copertina originale era molto più fredda e fantascientifica. Ha fatto bene la Sperling a scegliere una versione molto più morbida. I lettori italiani non erano pronti per la ragazza dai capelli bianchi e gli occhi bicolori immersa in uno sfondo computerizzato... Qui il breve trailer in inglese  non esattamente accattivante...


3 commenti:

  1. Ho divorato Hunger Games, Matched e Delirium, perciò credo che anche Starters mi piacerà. L'ho comprato da un bel po' di giorni ma non ho ancora avuto occasione di leggerlo: spero di poter rimediare al più presto!
    Bella recensione :D

    Volevo dirti che ho premiato il tuo blog, se vuoi passa da me: http://clary-booktime.blogspot.it/2012/10/premio-simplicity-e-premio-dardos.html

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    1. Ciao Clary, ti ringrazio per il commento alla recensione. Starters mi è piaciuto, ma secondo me la storia darà il meglio di sè nei prossimi capitoli della saga... che si prospettano molto interessanti. E il "mio" Dark Heaven l'hai abbandonato definitivamente? Avevo letto che l'avevi cominciato e poi lasciato. Fammi sapere!
      Invece: come funziona il premio? Devo fare il passaparola immagino?

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    2. Ciao! "Dark Heaven" come avevo scritto, l'avevo cominciato in un momento non adatto a quel tipo di libro, avevo bisogno di qualcosa di diverso. Il libro che sto leggendo adesso mi tiene occupata da un mese quasi (purtroppo in questo periodo sono molto lenta nella lettura), però non ho affatto abbandonato "Dark Heaven", ne ho semplicemente rimandato la lettura. Credo che lo riprenderò abbastanza presto, probabilmente una volta terminato "Cacciatori di Vampiri", poi ti farò sapere cosa ne penso :)
      Per quanto riguarda il premio solitamente si crea un post dove si seguono le regole riguardanti il premio ricevuto (a volte ci sono alcune domande a cui rispondere, come in questo caso "cos'è la semplicità?", e altre volte bisogna semplicemente passare il premio ad altri blog).

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