Elena Ray è bella, ricca, viziata. I ragazzi
cadono ai suoi piedi, l'unica preoccupazione è lo shopping in compagnia
della scatenata amica Stella. Eppure da settimane non riesce più a
dormire. I suoi sogni si trasformano in incubi, svegliandola di
soprassalto. È forse a causa della tensione per l'imminente viaggio in
Inghilterra insieme ai genitori, da cui la dividono incomprensioni e
silenzi, oppure è qualcosa di più oscuro, il potere di una voce, di un
richiamo che talvolta si impossessa di lei e la fa agire contro la sua
volontà? La stessa, inspiegabile sensazione che da un po' di tempo prova
Damian, ragazzo cresciuto sulla strada, troppo duramente e troppo in
fretta, segnato dall'abbandono del padre e costretto a guardarsi dallo
zio malavitoso. Due vite che non hanno niente in comune, se non un
incontro casuale e, da quell'istante, l'impossibilità di levarsi dalla
mente l'intreccio dei loro sguardi. Ancora non sanno che le proprie
esistenze sono già indissolubilmente legate: così vuole l'antica
maledizione sprigionatasi dalle ceneri di una passione disperata: quella
tra Catherine Earnshaw e Heathcliff, i protagonisti di "Cime
tempestose". Un classico senza tempo rivive nel primo sequel fantasy del
capolavoro di Emily Bronté, insieme ai suoi indimenticabili personaggi,
divenuti spettri senza pace che ora, a distanza di secoli, sono
disposti a tutto, anche ad appropriarsi dei destini di due ragazzi
fragili e tormentati di oggi, per poter rivivere il loro sfortunato
amore.
Non ho letto "Cime tempestose" pur avendolo a casa per un lungo periodo - mi era stato regalato per la Comunione assieme a "Piccole donne" (facevano parte entrambi dell'educazione letteraria di una giovane donna degli anni Novanta) però naturalmente conosco la trama e ho studiato la posizione del romanzo nella storia della letteratura. Perciò ero scevra da pregiudizi quando ho affrontato il libro "Io sono Heathcliff" di Desy Giuffré. Le primissime pagine mi sono sembrate folgoranti, talmente ben cesellate, con delle immagini forti, poetiche e violente al contempo, che subito il libro mi è entrato dentro. Mi sembrava davvero di essere nella brughiera dello Yorkshire spazzata dal vento, il cuore in tumulto, spettri oscuri che mi guatavano nelle tenebre...
L'idea di base del romanzo- quella di far rivivere i personaggi di Cathrine ed Heathcliff in forma di fantasmi che condizionano il destino dei due nuovi giovani amanti - mi è sembrata molto interessante, originale. La scrittura è scorrevole e, a tratti, molto pittorica, con quadri ben costruiti e i personaggi di contorno ben delineati. Tuttavia ho avuto l'impressione che, in mezzo al libro, ci fosse un po' di melina, un cambio di ritmo, pagine dove accadeva poco e che sembravano messe lì per fare numero. Situazione aggravata da alcune svolte narrative poco verosimili - quando i protagonisti si ritrovano "per caso" al lago, ad esempio - e da un rapporto d'amore - quello tra Elena e Damian - che viene poco approfondito, poco raccontato, non riuscendo a coinvolgere del tutto... Insomma, a conti fatti il libro, pur manifestando degli elementi positivi e intriganti, non mi ha convinto del tutto.
Giudizio da 0 a 5: 3
Consigliato a chi: ha amato "Cime tempestose", ama le storie di fantasmi, cerca una lettura leggera e veloce.
Potresti leggere anche: "Chi è Mara Dyer" di Michelle Hodkin.
Curiosità: Desy ha anche un blog e un sito internet. Alla voce "progetti in corso" c'è scritto solo "Prossimamente"... Avverbio sibillino che promette tutto e niente.
Ciao! :) Volevo informarti che questo post non viene visualizzato correttamente quando lo si visualizza tramite Google Reader per il fatto che è sottolineato in nero: ci possono essere di questi problemi quando i post vengono letti tramite lettori di Feed.
RispondiEliminaBuon proseguimento.