giovedì 8 marzo 2012

Immortal di Alma Katsu

 È un inverno che non dà scampo quello che avvolge nel gelo e nella neve il piccolo paese di St. Andrew, nel Maine, a pochi chilometri dal confine canadese. È notte e la foresta ghiacciata pare sussurrare nell'oscurità. Luke, giovane medico di turno al pronto soccorso, si ritrova davanti una ragazza dall'apparente età di diciannove anni e dalla bellezza eterea e struggente. È atterrita e chiusa nel silenzio, ma i suoi occhi sembrano gridare. Ha appena ucciso un uomo, abbandonandone il cadavere nel bosco. Si chiama Lanny e, con voce appena udibile, sostiene di aver ucciso quell'uomo perché era stato lui a chiederglielo. Prega Luke di aiutarla a scappare. Quando il dottore rifiuta, Lanny afferra un bisturi e si squarcia il petto nudo. Quello che succede dopo cambierà le loro vite per sempre. Luke, sconvolto, accetta di aiutarla a scappare oltre confine. E durante la fuga, lei gli rivela il proprio passato. Lanny è immortale e ha più di duecento anni. Il suo è il racconto di una donna travolta da un amore torbido, appassionato e mai ricambiato abbastanza. È il racconto di un uomo ossessionato dalla bellezza e dal bisogno oscuro di possederla, un uomo che trasforma la passione fisica in uno strumento di dominio. È il racconto del terribile prezzo da pagare in cambio della vita eterna. 

Una ragazza che conosco e stimo mi ha consigliato di leggere questo libro. Così, in libreria per altri motivi, l'ho visto e mi sono ricordata del suggerimento. La fascetta sostiene che sia un "Twilight per adulti": di vero in questa frase c'è solo l'informazione che il libro è per adulti. Con Twilight non ha nessuna parentela, né nella scrittura, né negli argomenti, né nella costruzione dei personaggi...
E' un romanzo però che merita attenzione. Riunisce in sé infatti un mix di ingredienti: l'elemento soprannaturale (non vampiri ma esseri immortali resi tali da una pozione magica) in un contesto normale (proprio degli urban fantasy); la narrazione a più livelli con momenti storici differenti (si passa dagli anni odierni al 1800 a Boston al 1300 in Romania) propria dei romanzi storici; la storia d'amore complessa e combattuta propria dei paranormal romance. Ebbene, il libro è la fusione di questi tre generi con una costruzione narrativa a scatole cinesi un po' azzardata ma che non mi è dispiaciuta. Infatti il "contenitore", ovvero la storia al giorno d'oggi, è scritto usando la terza persona (narratore onniscente) mentre le vicende dell'Ottocento - essendo il racconto della protagonista, Lanore - sono in prima persona. Espediente che all'inizio crea un po' di spaesamento nel lettore attento, ma poi si rivela essere uno strumento perfetto per coinvolgere meglio.
Ma veniamo ai pregi e ai difetti di questo libro che per me è stato veramente controverso: l'amore e l'odio nei confronti del volume si sono scambiati le parti più volte lungo la lettura.

Ho amato di questo libro: tutta la parte "storica" veramente ben scritta, con un'ambientazione affascinante (prima il villaggio puritano di St. Andrew, avamposto della civiltà, selvaggio e naif; poi la casa-bordello di Boston, lussuosa maschera di oscuri e nefandi piaceri...) e un bel ritmo narrativo (la già citata prima persona ha aiutato molto); poi il personaggio protagonista, finalmente non una sciacquetta di sedici anni che sbava dietro al primo venuto e totalmente in balia degli eventi, ma una giovane donna che sa cosa vuole e che cerca di ottenerlo - certo non siamo ai livelli di determinazione e caparbietà di Katniss (Hunger Games) ma può bastare; come è stata gestita tutta la parte del soprannaturale: ovvero le spiegazioni verosimili di come è nata questa strana congrega di immortali, il racconto della Romania del XIV secolo, l'alchimia...; il personaggio di Adair: finalmente un cattivo fatto bene, originale, bello ma inflessibile, imprevedibile, magicom sofferto; una coerenza narrativa e un buon ritmo... l'autrice ha saputo dosare bene gli ingredienti e la complessità della trama; il finale, di cui non parlo per spoilerare, che lo rende simile a un romanzo autoconclusivo anche se sappiamo che non è così (è il primo di una trilogia); infine proprio il mix di generi, che ha dato vita a un libro originale e diverso, nel panorama delle novità fantasy.
Cosa non mi è piaciuto: la traduzione, che ha rovinato alcune parti del libro (date un'occhiata all'incipit ad esempio, è sufficente quello...); la scelta di usare il sesso come motore attorno al quale gira il mondo (argomento che poi, nella seconda parte del libro, per fortuna scema un po' a favore di temi ben più credibili e interessanti - la conquista del potere, la magia, il superuomo...); il personaggio di Jonathan: troppo debole, insicuro, confuso: non si capisce molto di lui, se non che è molto bello (!); tutta la parte ambientata ai giorni nostri: è una cornice debole, poco approfondita, poco interessante... sembra creata ad hoc per il finale, ma immagino che invece i prossimi libri partiranno proprio da lì.
Insomma: bilancio che pende verso il positivo, ma con alcune riserve. Leggerò il secondo (The Reckoning, in uscita a Giugno 2012 per la Simon & Shuster, da noi speriamo presto)? Credo proprio di sì, Alma Katsu merita una seconda chance se non altro per l'originalità del libro e per il personaggio di Adair: sono proprio curiosa di sapere cosa combinerà nel seguito...

Giudizio da 0 a 5: 4.
Consigliato a chi: ama i libri con molti salti temporali, le atmosfere dell'Ottocento, le storie d'amore complesse e non si scandalizza davanti a scene di sesso "particolare" anche se mai esplicitato letteralmente.
Curiosità: le copertine americane sono completamente diverse. Io preferisco quella di Longanesi, che non è particolarmente bella ma sicuramente incuriosisce. Certo quella italiana è molto più crossover, parla anche ai ragazzi, cercando evidentemente di strizzare l'occhio di qua e di là, per allargare il mercato. NB: sull'aletta di dx ci viene detto che Alma Katsu è una profiler della CIA...

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