martedì 5 febbraio 2013

STRIGES di Barbara Baraldi

Zoe ha gli occhi gialli come quelli di un animale selvatico. Non ci sarebbe nessun problema se fosse un gatto o una civetta, ma non potendo volare via, un giorno ha dovuto imparare a graffiare. Da allora è Zoe la cattiva e i suoi unici amici sono Chloe, perennemente innamorata del ragazzo sbagliato, e il pianoforte. Solo quando si abbandona alle sue note Zoe riesce a riempire il vuoto che ha dentro e a lenire il dolore per la perdita di sua madre, morta in un misterioso incidente. Il suo cuore è una pietra, e Zoe è convinta che non si innamorerà mai. Fino a quando nella sua vita non irrompe Sebastian, un ragazzo dagli occhi di smeraldo capace di strappare il velo che la protegge dal mondo. Eppure Sam, proprietaria della caffetteria Bloody Mary, la mette in guardia: Sebastian è pericoloso, e lei dovrà rinunciare al suo amore. Zoe è disperata: come può ucciderla l'unica cosa che l'abbia mai fatta sentire viva? La risposta è sepolta in un lontano passato, un tempo buio in cui un Inquisitore arse sul rogo la stessa strega che lo infiammò d'amore... 

Un libro italiano ti dà qualcosa in più. Ha spessore, complessità, ricerca. Ha eleganza e forma. Certo in questo genere spesso tutto questo non serve: basta il ritmo, la scorrevolezza, la semplicità. In fondo la maggior parte dei fantasy sono delle storie d'avventura o di azione, e l'azione non ha bisogno di ricami. Tuttavia trovare questi elementi in più, trovare insomma, a fianco del ritmo e della suspense un po' di sostanza in un fantasy, dà soddisfazione nella lettura e ti lascia una sensazione di appagamento quando riponi il volume nello scaffale, accanto ai suoi fratelli americani.
Striges è proprio un bel fantasy italiano, frutto di una ricerca importante - si vede, anche se l'autrice è abile a spalmarla con leggerezza nel testo - e con la costruzione del personaggio principale - la giovane strega principiante Zoe - complessa, lenta ed elaborata. Dove la lentezza, in questo caso, non pregiudica la piacevolezza della lettura, ma è sinonimo di attenzione allo sviluppo emotivo, alla crescita, alle scoperte del personaggio che cambia e matura durante la lettura.
La dimensione magica che costruisce Barbara Baraldi è affascinante, complessa, e molto femminile (nonostante sia "aperta" anche ai maschi e si parli di famigli o stregoni). A tratti confina con quella onirica, con il mito, con il mistero, regalando suggestioni e atmosfere suggestive (molto bello ad esempio è l'uso della musica come mezzo per ricordare, per rivivere una vita passata, o per calarsi nel proprio mondo magico).
Striges è un romanzo romanticissimo, dove l'amore - contrastato e nato sulle spine, come si confà a un paranormal romance, tra un inquisitore e una strega - fa da collante a tutta la storia.
L'ambientazione, una Milano viva e pulsante, con le guglie del Duomo protagoniste di uno spettacolare duello con le forze del male, è del tutto verosimile ed efficace.
Ho solo due appunti da fare, del tutto personali: mi sarebbe piaciuto un protagonista maschile più ruvido, più deciso, più presente nel testo - anche se alla fine il libro narra la storia di Zoe, ed è incentrato su cosa fa e prova lei, non lui; e avrei desiderato sapere qualcosa di più di Angelica - la presunta "rivale" a scuola di Zoe - e del suo ruolo nella storia.
Viva il fantasy italiano e complimenti a Barbara, la cui penna, raffinata, intensa ed evocativa, traporta il lettore in un altro mondo, dove il confine tra il bene e il male non è sempre così nitido...

Giudizio da 1 a 5: 4.
Consigliato a chi: ama i fantasy romantici, le storie di streghe.
Potresti leggere anche: Scarlett, sempre dell'autrice, o Cuore Nero, di Amabile Giusti.
Curiosità: Barbara ha scritto diversi libri, per ragazzi e per adulti, dal gotico al giallo al fantasy. Ha avuto collaborazioni eccellenti, con Lucarelli ad esempio, e partecipazioni importanti, come quella a un numero di Dylan Dog. Tiene il blog  Scritture barbariche.




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