lunedì 28 gennaio 2013

VALENTINA E LA CAMERA OSCURA di Evie Black

Valentina, giovane fotografa di moda e figlia d'arte, riceve in regalo da Philip, il suo attraente compagno, un libro pieno di vecchi negativi mentre lui è in viaggio di lavoro. Incuriosita, sviluppa le foto che raffigurano una donna ritratta in pose erotiche: la donna è Belle, una delle protagoniste della vita veneziana degli anni Trenta, moglie esemplare di giorno, prostituta per vocazione di notte. Perché Philip le ha fatto un regalo simile? E, soprattutto, perché anche stavolta non ha voluto spiegarle la vera natura del suo viaggio di lavoro? Contemporaneamente, Valentina riceve la proposta di realizzare un servizio fotografico di ambientazione sadomaso, un lavoro che la porta a contatto con le più segrete inclinazioni sessuali, un mondo il cui accesso è rappresentato dalla Dark Room, la camera oscura, dalla quale, una volta entrati, è molto difficile uscire... 

La letteratura erotica imperversa. Amiche che credevo un po' suorette mi consigliano sottovoce libri "proibiti"; signore attempate mi parlano delle "Cinquanta sfumature..." screditandole ma con uno strano luccichio negli occhi; perfino la parrucchiera mi confessa, con aria malandrina, di aver letto alcuni libri ultimamente... e di essersi molto divertirta.
Allora, diciamolo subito: ok è una moda; ok, non è alta letteratura. Però piace, diverte. E' un po' come quando, la sera, ti imbatti in un filmetto stupido e lo guardi fino alla fine. Perché lo fai? Perché è semplice e divertente, e ogni tanto ci vuole. Liberi la mente, e non c'è nulla di male. 
Basta demonizzare i libri erotici e citare Hesse, Eco o la Austen per nascondersi dietro ai presunti Veri Libri. Come ci sono i film impegnati e quelli no, ci sono i libri impegnati e quelli no. Chi guarda Fantozzi con gusto e poi va a vedere Tornatore o Soderberg non viene mica additato come un mostro! Se la letteratura si permette ogni tanto di essere frivola - e il lettore con essa - non c'è nulla di male. Anche perché, in questo periodo di austerity, l'alta temperatura dell'eros porta un po' di caldo anche nelle casse delle case editrici.

Venendo al libro in questione, comincio col dirvi che sì, è letteratura erotica ma che no, non è leggero. Scritto con un linguaggio alto, con una protagonista (lei sì, finalmente) con mille sfumature di personalità, con un'alternanza di ambientazioni interessanti (Milano ai nostri giorni e Venezia post guerre), e un finale un po' aperto davvero strepitoso. E poi, nonostante sia scritto molto bene, mantiene le prerogative del genere: ha un eros palpitante e un pathos che esce dalle pagine e ti contagia. Interessante l'alternanza delle due voci narranti, le due protagoniste/alter ego una dell'altra, vissute in due epoche diverse e ognuna che lotta con la propria ombra - per Valentina l'incapacità di amare liberamente, per Luise/Belle la difficoltà di infrangere una promessa fatta al padre in punto di morte per seguire il proprio istinto e la propria passione. 
Tema fondante della storia: la libertà di amare, e la capacità di accettarsi.

martedì 22 gennaio 2013

CROSSED di Ally Condie

Per Cassia Reyes le regole del gioco sono cambiate. Solo poco tempo prima, un sofisticato sistema informatico creato dalla Società ha scelto come suo promesso Xander, il suo migliore amico: doveva essere il compagno perfetto, ma una macchina non può comandare il cuore. Infatti il ragazzo che lei ama è Ky Markham, una Aberrazione, un individuo che la Società considera pericoloso e indegno di essere promesso a qualcuno. Un errore che proietta Cassia in una nuova dimensione di verità e conoscenza dove può comprendere le mancanze e i difetti del Sistema che governa le loro esistenze. Scoprendo dentro di sé una forza che non sapeva di possedere, Cassia si allontana da un destino già programmato e si mette in viaggio verso le estreme frontiere della nazione per ricongiungersi a Ky, che è stato rapito e portato nei campi di lavoro dove la Società confina coloro che non ritiene idonei. Il percorso di Cassia sarà duro e pieno di ostacoli, ma proprio quando ogni speranza di rivederlo sembra perduta verrà a sapere che Ky si è rifugiato tra i profondi canyon che circondano la Società, luoghi ancora inesplorati dove non c'è traccia di vita umana. È proprio tra quelle gole che la ragazza farà la scoperta che muterà la sua vita e le permetterà di capire che non tutto è perduto e che dentro quel mondo apparentemente immobile e perfetto c'è un seme di cambiamento e di libertà. Una ribellione sta montando, e Cassia sarà finalmente libera di scegliere. 

Chiudo le ultime pagine di "Crossed" con un senso di vuoto e di delusione. 
Ally Condie ha sempre una scrittura molto bella, capace di evocare emozioni, di accostare parole semplici per produrre poesia, di dare voce a momenti di rara bellezza... ma... e la storia?
Cosa è successo alla storia potente, lienare, ritmata del primo libro?
In questo secondo capitolo non succede quasi niente e quel che succede ha tempi strani, stretti quando dovevano essere dilatati (come nel finale, o nel momento in cui Cassia e Ky si incontrano nell'intaglio) e dilatati quando dovevano essere più veloci (come ad esempio nel campo di lavoro di Cassia, oppure durante il funerale di Sarah...). La sensazione di minaccia claustrofobica del primo libro in Crossed manca totalmente: la Società non arriva mai nell'intaglio, se non quando uccide Vick. Per il resto si sente ogni tanto il rombo delle aeronavi nemiche, ma null'altro. Un po' di azione non avrebbe fatto male. Magari qualche situazione al limite, il ferimento di uno dei due - temporaneo per esempio.

lunedì 21 gennaio 2013

SCRIVERE FANTASY. Laboratorio di scrittura creativa

I meccainismi di Twilight, Harry Potter, Red, Hunger Games, Shadowhunters finalmente messi su un tavolo e smontati, pezzo per pezzo. Questo è un corso per capire come funziona il fantasy contemporaneo, e provare a cimentarsi a scrivere un romanzo. Dalla comprensione dei generi al linguaggio adatto per il giusto pubblico; dalla costruzione di un mondo al difficile tema della verosimiglianza; dalla creazione dei personaggi all'ambientazione per poi passare alla suspense, all'incipit, al finale... Fino ad arrivare alla scrittura vera e propria, alla revisione e a come proporre il libro a una casa editrice.
Sarà un laboratorio interattivo, non un insieme di lezioni frontali, perché non c'è nessuna cattedra e nessun gradino a dividere docenti da corsisti. Un laboratorio dove si ascolterà e si scriverà, per entrare in un altro mondo. E provare a salvarlo.

In pillole:

Nome del corso: Scrivere Fantasy. Laboratorio di scrittura creativa fantasy contemporanea
Docenti: Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa (alias Bianca Leoni Capello)
Dove si svolge: libreria Feltrinelli, Udine
Quando si svolge: dal 2 marzo al 6 aprile, tutti i sabati, dalle 15 alle 17
Quanto costa: 140 euro, comprensive dell'omaggio del libro "Dark Heaven. La carezza dell'angelo" (Sperling & Kupfer), che verrà utilizzato per degli esempi diretti (chi ha la tessera Feltrinelli ha diritto a uno sconto del 10%)
Come ci si iscrive: le preiscrizioni sono attive alla mail   direttore.udine@lafeltrinelli.it
Per informazioni: 3474235780 info@bottegaerrante.it

Il corso fa parte delle proposte dell'Associazione Culturale Bottega Errante, vedi www.bottegaerrante.it
Iscrizioni aperte fino al 1 marzo. Il corso parte con un numero minimo di 13 iscritti. 
Possono partecipare solo coloro che hanno già compiuto 14 anni al momento dell'iscrizione.

mercoledì 16 gennaio 2013

DARK DIVINE di Bree Despain

La prima volta che Grace Divine ha incontrato Daniel, con quegli occhi neri così profondi e misteriosi, non immaginava certo che tra loro sarebbe nata subito un'amicizia tenerissima, destinata a diventare qualcosa di più. Una notte, però, Daniel scompare. Quella stessa notte, Jude, il fratello di Grace, viene ritrovato sulla veranda di casa, ricoperto di sangue. Nessuno sa cosa gli sia successo, e lui si rifiuta di parlarne. Da quel momento, la vita non sarà più la stessa per Grace: Daniel, il suo Daniel, l'ha abbandonata, senza nemmeno una spiegazione, e lei non riesce a perdonarlo. O a dimenticarsi di lui. Finché un giorno, improvvisamente, Daniel ricompare: sono passati tre anni, e in lui c'è qualcosa di diverso. Forse gli occhi, ancora più scuri, ancora più magnetici. Questa volta, tra lui e Grace è subito amore, un sentimento irresistibile e travolgente. Grace non è mai stata così felice in vita sua. Non sa ancora che qualcosa di molto pericoloso minaccia il loro amore: Daniel ha un segreto, lo stesso che si cela nel buio della notte in cui Jude è stato assalito. Un segreto terribile che lei non può ignorare. Ma Grace ha già perso Daniel una volta, e ora è disposta a rinunciare a qualunque cosa, anche la più importante, per non perderlo di nuovo. Perché l'amore è sempre una scelta. A volte, quella più difficile di tutte.

Lost Grace, il secondo capitolo della saga di Bree Despain, è uscito da poco in libreria. Il primo l'avevo sfiorato tante volte, sugli scaffali ma anche in rete, tramite recensioni più o meno positive. Così finalmente mi sono decisa e ho acquistato Dark Divine nella nuova versione paperback, comoda (leggera e tascabile, la porti dove vuoi) e decisamente meno onerosa dal punto di vista economico.
Il libro, su cui non avevo grandi aspettative, mi ha sorpreso.
E' un Young Adult più sbilanciato verso lo Young che l'Adult, ma ha una scrittura piacevole, leggera e frizzante, con descrizioni mai banali e una seconda parte "mossa", con colpi di scena e momenti d'azione travolgenti. Nel mezzo c'è un lieve calo di ritmo, più o meno quando la protagonista conosce la "natura" del suo amato... ma poi il gap si rimargina e il libro prende il volo.
Come a volte capita con i libri americani, certi dettagli della vita made in Usa per la nostra cultura sono un po' buonisti - a capo della famiglia Divine, guarda caso, c'è un pastore e tutto il nucleo famigliare è dedito alla solidarietà e ha una sensibilità particolare per il prossimo - oppure sterotipati - anche qui, l'ennesimo ballo studentesco con tanto di fiore al polso - però alla fine il bilancio della lettura è più che positivo, nobilitato da una protagonista (Grace Divine... ma un po' di fantasia nei nomi no?) concreta, riflessiva, mai troppo piagnucolante o troppo innamorata da seguire ciecamente il suo innamorato.
Anche il contraltare maschile, Daniel Kalby, ha aspetti interessanti: non è ad esempio il super bello di turno, è un po' cattivo, certo, come da copione, ma ha dei tratti di vulnerabilità spiazzanti.
Ben scritti e ben inseriti nella trama, i flashback del passato.
Insomma, Dark Divine è un romanzo che vale la pena leggere, gradevole e molto romantico.

Giudizio da 0 a 5: 3 e mezzo.
Consigliato a chi: non ha più di 20 anni, è molto romantico, non ha nulla in contrario con i licantropi.
Potresti leggere anche: la saga di Shiver, di Maggie Stiefwater.
Curiosità: Dark Divine fa parte di una trilogia, il terzo volume è già uscito in America. Nel 2010 la Entertainment ha acquistato i diritti del libro per farne un film, che però non ha ancora visto la luce. Il secondo volume in Italia è uscito come Lost Grace, mentre il titolo orignale è The Lost Saint.  L'autrice ha un sito internet a lei dedicato: www.breedespain.com 

martedì 15 gennaio 2013

UCCIDERE IL PADRE di Amélie Nothomb

Un'ambientazione quasi western fa da sfondo allo strano caso di Joe Whip, 15 anni: non sa chi sia suo padre e la sola cosa che gli dà soddisfazione è fare trucchi di magia. Quando sua madre lo mette alla porta, vaga per i bar di Reno intrattenendo i clienti con giochi di prestigio. Norman Terence, il più abile mago della zona, lo accoglie da subito in casa sua e Joe sembra trovare in lui un padre oltre che un mentore. Riuscirà l'allievo a superare il maestro? Un romanzo in forma di partita di poker sentimentale... 

E' stata, Daniela, diversi anni fa, a farmi venire la passione per Amélie Nothomb. E, anche se non ho più occasione di sentirla e di vederla, mi piacerebbe ringraziarla ancora. Il suo fidanzato era francese, e mi passò l'edizione originale di "Stupori e tremori", che mi piacque moltissimo. Da lì ho continuato a leggerla, anche se non sono riuscita a tenere il passo con le sue pubblicazioni (quasi una all'anno, è prolifica quanto Erri De Luca).
Ma di "Uccidere il padre" mi hanno attirato il titolo e la trama.
I libri di Amélie sono molto cerebrali. La loro forza sta nei dialoghi, e nello spazio vuoto che c'è fra essi. La sua scrittura è semplice ma al contempo fulminante, capace di essere minimalista all'ennesima potenza ma allo stesso tempo di creare stimoli per la riflessione e il dubbio.
Quando leggi un suo libro ti poni molte domande, e spesso continui a fartene anche dopo. Sono pensieri che restano. Anche se spesso sono storie minime, parentesi un po' assurde e quasi caricaturali della vita.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a personaggi simbolici, a una scrittura essenziale, parca di aggettivi e barocchismi lessicali (con frasi corte, sincopate). Anche in questo caso il ritmo del narrare è alto, e un piccolo "mistero" viene sciolto durante la trama.

lunedì 7 gennaio 2013

IL GIARDINO DELLE PESCHE E DELLE ROSE, di Joanne Harris

Il vento ha ricominciato a soffiare. Vianne Rocher lo sa: è un segnale, qualcosa sta per succedere. Quando riceve una lettera inaspettata e misteriosa, capisce che ormai niente può opporsi a quel richiamo. Vianne non ha altra scelta che seguirlo e tornare a Lansquenet, il villaggio dove tutto è cominciato, il paese dove otto anni prima aveva aperto una cioccolateria. Qui, adesso come allora, regnano ancora la diffidenza e i pregiudizi, ma molte cose sono cambiate. Il profumo delle spezie e del thè alla menta riempie l'aria, donne vestite di nero camminano veloci e a capo chino per le viuzze e di fronte alla Chiesa, sulla riva del Tannes, è stato costruito un minareto. All'inizio la convivenza tra gli abitanti e la comunità musulmana era stata tranquilla e gioiosa, ma un giorno tutto era cambiato ed erano iniziate le incomprensioni, le violenze, il fuoco. Il curato Francis Reynaud è disperato e vuole a tutti i costi salvare la sua comunità e tornare all'armonia di una volta. E ha capito che solo una donna può aiutarli, Vianne, l'acerrima nemica di un tempo. Solo lei potrebbe portare la pace, solo lei potrebbe capire gli occhi diffidenti e impauriti delle donne che si celano sotto il niqab. Ma soprattutto solo lei può comprendere l'enigmatica e orgogliosa Inès. Ma non è facile leggere la paura e sconfiggere le ipocrisie e le menzogne che serpeggiano tra le due comunità. Eppure Vianne sa come fare, c'è una vecchia ricetta che potrebbe venirle in soccorso... 

Vianne è tornata a Lasquenet, è vero, ma Chocolat aveva già avuto un seguito. In Scarpette rosse infatti Joanne Harris ci aveva già regalato un altro episodio di Vianne Rocher alle prese con un uragano di donna che rispondeva al nome di Zozie De l'Alba. Era una storia magica e misteriosa, conturbante e profumata... che faceva seguito a Chocolat ma allo stesso tempo scriveva una pagina nuova, con personaggi che ritornavano (Roux) e altri che arrivavano nella trama...
Quindi sostenere che Il giardino delle pesche e delle rose sia il seguito di Chocolat - come è stato presentato a livello promozionale - non è corretto. Senza contare poi che Joanne Harris non è solo Chocolat, ma ha al suo attivo un nutrito numero di libri tra cui diversi veramente riusciti (La spiaggia rubata, La donna alata, Vino, patate e mele rosse giusto per citarne qualcuno) che però non hanno avuto la fortuna di avere il lancio dato dal film con Juliette Binoche e Johnny Depp.
Tornando a noi quando ho letto le prime recensioni del libro della Harris ho avuto un moto di rifiuto: dei romanzi amo proprio l'evasione dalla realtà e il tema del diverso,anzi, del diverso musulmano, sempre alla ribalta della cronaca e ancora di più in quella francese, non mi attirava per niente. Ma ha ragione Silvana De Mari quando dice che alla fine la letteratura fantastica riesce a inscatolare i mostri e a parlare della realtà meglio e in modo più emozionante dei giornali o dei saggi...