venerdì 27 luglio 2012

BLACK FRIARS - L'ordine della penna di Virginia De Winter


Altieres, una delle antiche dinastie regnanti del Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte. Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale, fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti. Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come innocentemente credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise Weiss deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell'erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo. Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l'ordine là dove ormai esiste solo il caos. 

Sono riuscita per un pelo ad acquistare il terzo libro di Black Friars il giorno prima della partenza in modo da averlo pronto in valigia. Me lo stavo pregustando da giorni e, la lettura, non ha affatto deluso le mie aspettative. Leggere Virginia De Winter è come bere una tazza di cioccolata calda dopo una camminata nella neve, come stendersi al sole dopo una nuotata estenuante e continuare a sentire il mare sotto di sé, come riscaldarsi le mani e l'anima davanti al fuoco tra le braccia di una persona cara...
La sua scrittura ti coccola, ti avvolge, ti porta in terre lontane che vedi attraverso i suoi occhi, che impari ad amare, a calpestare, a sopportare. I suoi personaggi non sono mai banali o descritti in modo superficiale, anzi, acquisiscono spessore e sfaccettature man mano che i capitoli della saga si infittiscono.

martedì 24 luglio 2012

CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO di E.L. James

Quella che per Anastasia Steele e Christian Grey era iniziata solo come una passione erotica travolgente è destinata in breve tempo a cambiare le loro vite. Ana ha sempre saputo che amarlo non sarebbe stato facile e stare insieme li sottopone a sfide che nessuno dei due aveva previsto. Lei deve imparare a condividere lo stile di vita di Grey senza sacrificare la sua integrità e indipendenza, lui deve superare la sua ossessione per il controllo lasciandosi alle spalle i tormenti che continuano a perseguitarlo. Le cose tra di loro evolvono rapidamente: Ana diventa sempre più sicura di sé e Christian inizia lentamente ad affidarsi a lei, fino a non poterne più fare a meno. In un crescendo di erotismo, passione e sentimento, tutto sembra davvero andare per il meglio. Ma i conti con il passato non sono ancora chiusi. Questo è il terzo e conclusivo volume della trilogia "Cinquanta sfumature".  

ATTENZIONE SPOILER FINALE


Ultimo capitolo della saga di E.L. Jones. Ho scelto di leggerlo nonostante il secondo volume mi avesse di gran lunga deluso e annoiato per cercare di quadrare il cerchio e di capire se veramente l’autrice aveva ancora qualcosa da dire e, soprattutto, se la scelta della trilogia aveva un suo perché.
Per fortuna questo terzo romanzo si è rivelato un po’ più complesso e interessante del secondo, anche se non raggiunge il grado di tensione e originalità del primo.
Il problema principale è che la coppia Anastasia - Christian ha ancora poco da rivelare. Ormai tutto è alla luce del sole, e quindi la tensione tra i due non si alimenta. Nonostante le continue parentesi sessuali tra i due - francamente eccessive e ripetitive - i due piccioncini, ora sposati, sembrano aver poco da dirsi. I colloqui sono banali, sdolcinati, ruffiani. Diventano interessanti - e, finalmente, ironici - solo quando flirtano. Dentro a questo terzo volume per fortuna c’è un po’ di suspense - una breve sfumatura di giallo quando Anastasia, ricattata da Jack Hyde, si fa quasi rapire - ma il rapporto tra i coniugi Grey continua come da copione, con il previsto bambino in arrivo a coronare la felice famigliola.
Valeva la pena di concludere la saga? Francamente non lo so, ma, complice il mare e una leggerezza vacanziera, ho letto abbastanza volentieri quest’ultima puntata della trilogia. Senza starci troppo a pensarci sopra.

Giudizio da 0 a 5: 3 e mezzo.
Consigliato a chi: ha già letto i primi due e vuole capire dove va a parare; ha un debole per i romanzi d’amore, e, possibilmente, è in vacanza e non ha voglia di mettere la testa in ciò che legge…
Curiosità: nelle pagine finali Cinquanta sfumature di rosso regala due extra: un capitolo - assolutamente allucinante - che mostra Christian bambino appena adottato da mamma Grey (e scritto dal punto di vista del Christian treenne, una noia…) e un altro, molto più originale, che racconta la storia iniziale dell’incontro tra Ana e Christian dalla parte di lui. Mi ha ricordato molto il primo capitolo di Twilight raccontato da Edward che la Meyer aveva reso disponibile in rete. Sicuramente non è un extra originale ma è divertente e aggiunge un plus al romanzo.



venerdì 20 luglio 2012

NIENTE di Janne Teller

"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.


Un romanzo provocatorio, controcorrente, che fa riflettere. Più che la scrittura - asciutta, chirurgica - o lo stile - senza orpelli, liscio e ad effetto natural - qui a far da padrona è l’idea, la trama, del tutto nuova e originale. Una trama che scivola appena appena nel torbido, ma senza indugiare, per aggiungere un po’ di verosimiglianza al racconto. Questo libro mi ha ricordato “Dei bambini non si sa niente” di Simona Vinci, libro che ho letto molto tempo fa di cui riecheggia alcuni stilemi - i bambini non come amebe nonpensanti, o come frutti acerbi, ma come un mondo a sé governato da regole ben precise, dove il bene e il male si mescolano, l’odio e l’amore diventano intensi, eccessivi, e governano le azioni. 
La storia è questa: al ritorno dalle vacanze, un ragazzino delle medie (suppergiù tredici anni, siamo in una classe Settima in Danimarca) decide che nulla ha senso, che la vita non ha senso, e perciò non vale la pena sprecare risorse, ma basta riposarsi e stare a guardare ciò che succede: un’eterna girandola uguale per tutti. Decide così, come il barone rampante di Calviniana memoria, di salire su un albero di prugne e, da lì, bersagliare i suoi ex compagni di classe di frutti maturi e di sentenze per creare nuovi proseliti. A poco a poco la sua filosofia comincia a contagiare i ragazzi, come un virus che si espande. La classe si riunisce e decide che va trovata una cura. La prima scelta è quella della violenza: scelgono di colpire a sassate il loro compagno finché non la smetterà di sputare sentenze fastidiose e non scenderà dall’albero. Ma la violenza non sortisce l’effetto voluto. Il ragazzino va a casa per qualche giorno ma poi torna ad arrampicarsi sul suo albero ritorto e a declamare sentenze. 
Altro conciliabolo della classe che porta a questa conclusione: bisogna trovare il significato della vita, farlo conoscere al compagno isolato, convincerlo che l’esistenza ha un senso e quindi farlo scendere dall’albero per fargliela vivere.

venerdì 13 luglio 2012

ANNA VESTITA DI SANGUE di Blake Kendare

Cas Lowood ha ereditato una strana vocazione: uccidere i morti... Suo padre lo faceva prima di essere ucciso dal fantasma che stava cercando di annientare. E ora Cas, armato del misterioso pugnale athame, continua la missione: viaggia di città in città insieme alla madre, una strega, e al suo gatto fiuta-fantasmi, alla ricerca di spiriti malvagi. Quando arrivano a Thunder Bay per eliminare quella che la gente del posto chiama "Anna vestita di sangue", Cas non si aspetta nulla di diverso dal solito. Si trova invece di fronte a una ragazzina posseduta dalla rabbia e vittima di maledizioni, uno spirito diverso da quelli che è abituato a distruggere. Indossa ancora il vestito che aveva quando fu assassinata, nel 1958. Dal giorno della sua morte, Anna uccide chiunque osi entrare nella dimora vittoriana vecchia e cadente in cui un tempo viveva. Gli spiriti delle sue vittime penetrano il legno marcio delle pareti, strisciano sul pavimento ammuffito e viscido delle cantine, senza trovare pace... Per qualche strano motivo però, Anna non uccide Cas. Anzi, si rivela l'unica in grado di aiutarlo a trovare il fantasma maligno che lo ha privato del padre. Così, insieme agli altri strani amici del giovane, streghe e stregoni in erba, formeranno una squadra disposta ad affrontare ogni pericolo. Ma Cas dovrà risolvere un problema ancora più difficile di questo: quale sarà infatti il destino di Anna? 

Finalmente un libro con un punto di vista maschile. Questo ho pensato quando ho letto l'anteprima concessa dalla Newton Compton in rete. Il libro mi aveva intrigato da subito perché mi era sembrato originale per questa voce maschile e con una buona dose di ironia. In più l'argomento fantasmi mi ha sempre affascinato (amo la letteratura gotica) e quindi non ho avuto esitazione ad accaparrarmi il romanzo una volta uscito.
La lettura di "Anna vestita di sangue" non mi ha delusa, ma neanche fatto saltare sulla sedia. Il protagonista è ben caratterizzato e la sua voce narrante funziona bene e in effetti aggiunge un elemento di novità che mancava da tempo in questo tipo di libri. L'argomento fantasmi è ben introdotto, finalmente ci sono delle scene un po' splatter - tutto il buonismo che permea questo tipo di letteratura a volte mi nausea - però la storia è raccontata con troppa leggerezza e diversi momenti (anche cruciali) sono poco approfonditi, alcuni personaggi sono appena accennati e la storia d'amore è veramente all'acqua di rose, poco lavorata, poco curata, molto Young e poco Adult... Insomma l'affezione  rimane in surplace, non raggiunge mai dei buoni livelli di coinvolgimento e così il lettore non si appassiona.
Non ricordo chi diceva che quando si legge un buon libro è come entrare in bellissimo sogno. Se c'è qualcuno che ti parla vicino ti disturba, e il sogno sfuma via... Qui succede qualcosa di simile: la storia va e viene, il lettore non riesce ad entrarci completamente, rimane a guardare, consapevole della realtà che lo circonda. Tuttavia gli elementi di originalità (e un finale decisamente scoppiettante!) valgono se non altro la lettura e, di tanto in tanto, c'è un pizzico di divertimento.

Giudizio da 0 a 5: 3 e mezzo perché non è un brutto libro, pur con tutti i limiti evidenziati.
Consigliato a chi: ama le storie di fantasmi, non cerca una lettura alta, non ha più di 20 anni.
Curiosità: la copertina della versione americana è la stessa ma senza quel fascettone bordeaux che ci ha aggiunto la Newton Compton... io preferisco quella originale. Tanto più che il libro in libreria viene soffocato anche da una fascetta inutile e dal bollone con lo il prezzo scontato... E la cover non si vede più! Il seguito "The Girl of Nightmares" è già uscito in America e ha una copertina ancora più bella.

martedì 10 luglio 2012

CINQUANTA SFUMATURE DI NERO di E.L. James

Profondamente turbata dagli oscuri segreti del giovane e inquieto imprenditore Christian Grey, Anastasia Steele ha messo fine alla loro relazione e ha deciso di iniziare un nuovo lavoro in una casa editrice. Ma l'irresistibile attrazione per Grey domina ancora ogni suo pensiero e quando lui le propone di rivedersi, lei non riesce a dire di no. Pur di non perderla, Christian è disposto a ridefinire i termini del loro accordo e a svelarle qualcosa in più di sé, rendendo così il loro rapporto ancora più profondo e coinvolgente. Quando finalmente tutto sembra andare per il meglio, i fantasmi del passato si materializzano prepotentemente e Ana si trova a dover fare i conti con due donne che hanno avuto un ruolo importante nella vita di Christian. Di nuovo, il loro rapporto è minacciato e a questo punto Ana deve affrontare la decisione più importante della sua vita, e può prenderla soltanto lei... 


Cinquanta sfumature di grigio mi aveva lasciata sospesa, desiderosa di scoprire il seguito e di capire il segreto di Christian. Così ho comprato la seconda puntata di questa trilogia animata di buone aspettative - non grandi, il primo libro non era comunque un super bestseller, però mi aveva divertito - che sono state disattese. Mentre Cinquanta sfumature di grigio ha comunque una grande tensione narrativa dettata da una trama che ha degli sviluppi e dei giochi interessanti (come le mail o gli sms che si mandano i protagonisti ad esempio, o il contratto tra i due), Cinquanta sfumature di nero delude su tutti i piani. Sembra una "melina" cartacea, un romanzo nato solo dal presupposto di occupare pagine.
Il grande segreto di Christian era di fatto già rivelato... mancava davvero poco per prefezionare la definizione del suo atteggiamento verso le donne e il ricordo del passato era già abbastanza esplicitato da piccoli flash nel primo libro. E poi, NON SUCCEDE NIENTE. Il romanzo è infarcito da scene erotiche che dovrebbero appassionare e invece sono ripetitive e melense; la corrente di attrazione tra di loro è sempre a mille - anche e soprattutto quando sono arrabbiati -; i personaggi di contorno - a partire da Jack, il nuovo capo di Anastasia, a Mia, Ethan, José ecc. - sono davvero poco articolati; le scene romantiche sono stucchevoli e inutili - come quella del catamarano...
Insomma, grande delusione per una trilogia cominciata tutto sommato bene. Non so se comprerò il terzo libro perché con questo siamo davvero scaduti verso gli Harmony. Per carità, non sono una di quelle che legge solo alta letteratura, e sono convinta che uno dei maggiori fini della lettura è quello del divertimento. Tuttavia... c'è un limite a tutto.

Giudizio da 0 a 5: 2.
Consigliato a chi: anche non consigliato. Credo possa piacere solo alle affezionate lettrici di Harmony.
Curiosità: il "Nero" che campeggia sul titolo dovrebbe essere cambiato in rosa. Ad ogni modo "Cinquanta sfumature di grigio" è in testa a tutte le classifiche. Furbacchioni... La Universal Pictures si è aggiudicata i diritti per la trasposizione cinematografica del libro. I primi rumors dicono che gli interpreti protagonisti potrebbero essere Angelina Jolie nei panni di Anastasia e Ryan Gosling (nella foto, già visto in Drive) nei panni di Christian Grey. Che ne pensate?

lunedì 2 luglio 2012

Muses di Francesco Falconi

Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l'eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme. Ma un dono così può scatenare l'inferno. E sta per accadere. 

Per parlare di questo libro bisogna cominciare dalla scrittura. Elegante, ricca, espressiva. Capace di scivolare dentro l'anima con righe ora leggere ora profonde e ricamare una storia lentamente, punto dopo punto. Un tipo di scrittura che risveglia emozioni, che ti incanta di fronte alla pagina.
E' un libro italiano, non il solito Young Adult mordi e fuggi, tanto ritmo e poca forma, un romanzo pensato, lavorato, cesellato fino alla singola virgola.
La protagonista è un'antieroina molto particolare, con i capelli biondo ossigenati alti pochi centrimetri, piena di tatuaggi, di piercing. Un'anima fragile e tormentata, con un'infanzia difficile da scontare e un lato oscuro dentro di sè che chiede a gran voce di essere liberato. Un'Alice che si confronta sempre con se stessa, davanti e dietro lo specchio, cercando di rompere la superficie che la rivede giorno dopo giorno uguale a se stessa e vittima delle sue paure.
E poi ci sono le altre Muse, tutte dotate di una personalità carismatica, originale.
La storia si complica passo dopo passo, traendo spunti dalla mitologia applicata ai giorni nostri (c'è addirittura una Musa della Net Art). L'azione si alterna a pagine quasi liriche di ricordi, sensazioni della protagonista, forse le migliori del romanzo. L'ambientazione londinese è affascinante e ben riproposta in chiaroscuri davvero efficaci. La trama è diversa dal solito (non ci sono vampiri, angeli, licantropi...) e con punte di grande originalità.
Ma ora veniamo ai lati deboli: prima citavo l'italianità del libro riscontrabile nella scrittura curata, nella raffinatezza della parola. Ogni tanto questa cura straordinaria cozza però con l'impellenza del racconto, e la storia ha dei momenti di sospensione, dei rallentamenti che smorzano la tensione.
I personaggi sono tutti ben definiti tranne uno: Ray, il coprotagonista maschile. Di lui sappiamo poco o nulla: che ha gli occhi verdi, che fa parte degli eclettici, che suo padre è morto a causa dell'altra "setta", quella dei pragmatici e lui vuole vendicarlo. A parte la "gentilezza e generosità" con cui si rivolge ad Alice nessun tratto caratteriale lo distingue, e questo fa di lui un personaggio un po' fumoso e debole e di conseguenza la storia d'amore tra i due è poco coinvolgente.
Questo non aiuta di certo nel finale brusco e imprevedibile, che avrebbe anche potuto funzionare se introdotto con qualche pagina di stacco in più... 
Insomma, facendo un bilancio il libro mi ha colpito molto sul piano della scrittura e della idea di base, meno su quello della costruzione narrativa, soprattutto del personaggio maschile e del finale.

Giudizio da 0 a 5: 4-.
Consigliato a chi: cerca un dark fantasy originale, romantico, ambientato a Londra.
Curiosità: di copertine bianche in questo genere di libri se ne vedono poche. Quella di Matched non ha portato fortuna al libro (peraltro molto carino) e per questo motivo la Fazi l'ha riproposto nella versione nera.
Dunque Mondadori ha osato molto in questo caso, ma personalmente ritengo che il rischio abbia ripagato: la cover di Muses è splendida: elegante, accattivante, magica. Un'immagine che non dimentichi e che ti fa venir voglia di prendere in mano il libro subito. NB1: Falconi ringrazia nel libro anche l'amica Virginia De Winter, che, durante una cena anche con altre persone, ha aiutato il Nostro a dirimere alcuni punti della storia (tra poco esce il nuovo libro di Virginia: non vedo l'ora!). NB2: pur essendo un YA è tranquillamente godibile anche dalle trentenni.