martedì 14 febbraio 2012

HUNGER GAMES - LA RAGAZZA DI FUOCO di Suzanne Collins


Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Ca-pitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

La storia è sempre fulminante, cruda, un pugno nello stomaco. La violenza si mescola con l'amore, con la speranza, con l'ideologia... Questa seconda puntata degli Hunger Games non delude. Il mondo distopico costruito da Suzanne Collins è ancora più accartocciato su se stesso, le regole vengono fatte rispettare a suon di frustate o di altre sevizie, il presidente dittatore ha le labbra che profumano di rose e di sangue, e si intravvede poca luce alla fine del tunnel. Tuttavia i nostri "eroi" Peeta e Katniss non demordono, combattono in nome del proprio orgoglio e della sopravvivenza della loro dimensione affettiva. Si lasciano e si avvicinano, in un tira e molla che lascia qualche possibilità per Peeta. Però la storia è molto poco equilibrata. Da una parte c'è un inizio molto lento e molto lungo. A me è piaciuto molto, ma nell'economia di tutto il libro è troppo sbilanciato. La parte centrale - la preparazione ai nuovi Hunger Games - è veloce e a volte non molto precisa, infine la terza parte - gli Hunger Games e la conclusione, come al solito è troppo rapida, affrettata e sospesa. Ancora una volta. I personaggi che lottano nell'arena meriterebbero più storia, più descrizione - sono strani e originali e il loro interagire con la coppia Peeta-Katniss è interessante - e anche la coppia dei due protagonisti richiederebbe più spazio, più coinvolgimento tra di loro e con il lettore. E poi il finale: troppo concitato, con poche spiegazioni e poco spazio, troppo sospeso.
Chiariamoci: l'intreccio merita sempre attenzione, Suzanne ha una scrittura al cardiopalma, che dosa benissimo ciascuna parola (a parte i refusi dovuti evidentemente a una traduzione, revisione ed editing superficiali) e tutte le sue trovate nel corso del racconto sono strabilianti. Però, diamine, basterebbe così poco per rendere questi libri ancora più memorabili. Il mio giudizio - elementi negativi a parte - è comunque più che buono, nel complesso. La serie dimostra come, un YA fatto bene - come la saga di Shadowhunters di Cassandra Clare - è godibile da un pubblico di tutte e età.

Una domanda mi è ronzata subito in testa da metà libro in poi: ma, se invece di partecipare a una nuova edizione di Hunger Games Katniss avesse dovuto fare da mentore a Gale assieme a Peeta? Non sarebbe stato molto più melodrammatico e romantico? Ok, certo, si sarebbe un po' perso l'aspetto politico, che invece è predominante in questo secondo libro, però pensate che bella storia! Sarebbe da scriverci una fanfiction, giusto per provare...

Giudizio da 0 a 5: 4 e mezzo.
Consigliato a chi: ama i distopici e non è infastidito dai finali sospesi (ma molto sospesi).
Curiosità: la saga è andata straordinariamente bene negli States e in moltissimi paesi del mondo. Da noi... è passata molto sottotono. Il terzo libro - uscito da ormai diverso tempo - non è ancora stato pubblicato da Mondadori e, per avere questo secondo, ho dovuto ordinarlo in libreria! Ho appena finito di leggere l'interessante - e divertita - recensione di Stephen King del libro che vi consiglio di guardare. Qui il link http://www.ew.com/ew/article/0,,20223443,00.html,  Il film tratto dal primo libro dovrebbe essere in arrivo. Ho provato a cercare in Youtube e ho trovato molti presunti trailer, ma nessuno veramente ufficiale e certo. Vi lascio con questo, che mi sembra se non altro il più bello e che sicuramente fa venire molta voglia di andare al cinema a vederlo. http://www.youtube.com/watch?v=jn_QWiYQE-8&feature=related

sabato 11 febbraio 2012

DELIRIUM di Lauren Oliver


Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita...


Ho amato le prime trenta pagine alla follia. Perfette. Ogni parola al posto giusto, ogni sfumatura calibrata al millimetro, il ritmo sincopato e trascinante, le descrizioni evocative con pochi aggettivi e belle metafore, le emozioni che trapelano dalla pagina a ondate, attraverso falle aperte apposta qua e là per colpirti dove devono.
Poi... un po' di noia e di già visto. La storia è molto simile a Matched. Un mondo del futuro iper controllato, dove si sostiene che l'amore (il delirium appunto) sia una malattia all'origine di tutti i mali del mondo (crimini, guerre, morti per malattia...) e pertanto a 18 anni le persone vengono operate per depurarle dal "vizio" connaturato, da questa propensione ad amare che alberga nella parte del cervello dove risiedono anche le emozioni e la creatività. Un piccolo intervento e tutto va a posto, i ragazzi annullati, appiattiti in una serenità vuota ma calma vengono poi accoppiati per attitudine e interessi, facendo combaciare dei numeri frutto di una sterile valutazione. Anche la quantità dei figli viene decisa a tavolino considerando l'equilibrio della coppia e le capacità economiche. Persino i libri e la musica sono censurati, a favore della semplicità e di un'armonia fittizia che rimane in superficie. Un mondo dove felicità fa rima con sicurezza e tranquillità, dove nessuno si ribella e tutti temono le manifestazioni dell'amore e soprattutto le possibilità del contagio.
Lena, la protagonista, cui i genitori sono morti per colpa dell'amore (la madre suicidata, il padre ucciso perché simpatizzante con le Terre Selvagge, ovvero i luoghi fuori dalla città controllata dove ancora ci sono persone - definite invalide - che vivono l'amore) è terrorizzata dall'amore, reo di aver sconvolto la sua vita. Vede come un traguardo a cui aspirare il giorno fissato per la sua procedura, nonostante qualcosa in lei, nel profondo, ambisca a ribellarsi. La sua voglia di libertà è testimoniata dalle corse con Hana, la sua migliore amica, dalla sua passione per il colore grigio all'alba - un colore indefinibile a afferente totalmente alla sfera delle emozioni - per la sua curiosità per le Terre Selvagge.

giovedì 2 febbraio 2012

Warm Bodies di Isaac Marion



Divertente, dark, Warm Bodies esplora cosa accade quando il freddo cuore di uno zombie viene tentato dal calore dell'amore umano. Romanzo d’esordio acclamato in America e nel Regno Unito, arriva in Italia Ia storia di uno zombie atipico, amato da autori come Stephenie Meyer, Josh Bazell e Audrey Niffenegger. I diritti di traduzione sono stati già acquisiti da 18 paesi. Stephenie Meyer è la più grande supporter di questo romanzo, tanto da averne fatto acquisire i diritti alla Summit Entertainment, la stessa casa di produzione cinematografica della saga di Twilight. Il film, già in lavorazione, avrà come protagonista Nicholas Hoult (New Moon, About a Boy, A Single Man, X-Men – L’inizio). R è un ragazzo in piena crisi esistenziale: è uno zombie. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, ma nutre molti sogni. La sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, ma dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un giorno, mentre ne divora il cervello, R assaggia i ricordi di un ragazzo. Di lì a poco, per lui cambierà ogni cosa; intreccia una relazione con la ragazza della sua vittima, Julie, e sarà per lui un’esplosione di colori nel paesaggio grigio e monotono che lo circonda. Perché l’amore per lei lo trasformerà in un uomo (e in un morto) diverso, più combattivo e consapevole. Di qui avranno inizio una guerra feroce contro i suoi compagni d’un tempo e una rinascita dalle conseguenze inimmaginabili. 

Gli zombie non mi sono mai piaciuti e l'idea di una storia d'amore tra uno zombie e un'umana mi suscitava solo ribrezzo, non curiosità. Ho cominciato quindi la lettura un po' prevenuta su questi cadaveri putrescenti ma confortata sulla qualità dell'opera da alcune certezze. Avevo acquistato infatti questo libro suggestionata dai commenti favorevoli di diversi scrittori in rete, uno fra tutti Stephenie Meyer; tranquillizzata dalla sigla del libro (di solito la Fazi pubblica volumi che incontrano il mio favore); e sollevata all'idea di non dover leggere un Young Adult.
Le prime pagine sono abbastanza respingenti: cadaveri dappertutto, la vita degli zombie, monotona e piena di elementi splatter, un mondo in disfacimento. Sono stata più volte tentata di mollarlo ma ciò che mi ha fatto continuare, nonostante tutto, è stata la scrittura: bella, elegante, evocativa. Un tipo di scrittura - e di ritmo - che di solito non si addice a questo genere di libri. Tutto il pacchetto - copertina, titolo, disegni interni - è stato concepito come una cornice classica, raffinata, a una storia narrata con grande stile. 
Il punto di vista del racconto è dello zombie "R" (si ricorda solo l'iniziale del suo nome) e procede - un po' come gli zombie - con estrema lentezza. Finché R non incontra Julie. Galeotto in questo caso è il cervello del fidanzato di lei, Perry, che viene mangiato da R. L'assorbimento dell'organo procura allo zombie delle forti visioni dei ricordi di Perry con Julie e R se ne innamora. Così decide di risparmiarla e la porta nel "covo" degli zombie, l'aeroporto dove lui vive in un aereo, confortato da quei pochi cimeli che gli dicono ancora qualcosa: cd, quadri, statuine...