Le più grandi passioni amorose sono da sempre condannate ad affrontare ostacoli insormontabili e quindi destinate a difficoltà di ogni genere prima di poter trovare compimento. Eppure conoscere i conflitti che impediscono l'amore tra Ani e Devlin significa addentrarsi in un mondo ancora più misterioso e oscuro. Qui l'universo del piccolo popolo, così lontano dagli idilliaci folletti cui ci hanno abituato le fiabe, è governato da regine bellissime e spietate per le quali sedurre o uccidere sono strumenti per uno stesso scopo: dominare. Ecco un intreccio di segreti che serpeggia tra la nostra realtà e una dimensione fantastica in cui l'alternanza tra il giorno e la notte è il frutto dei desideri di un'unica persona, ecco come il capriccio delle fate fa sì che piante solitamente prive di spine possano d'un tratto diventare rovi e graffiare. Ed è qui che la passione amorosa tra Ani e Devlin, tra una ragazza incantevole e ribelle, per metà mortale e per metà essere fatato, e il sicario dell'Alta Corte, sboccerà. Perché i due sono indissolubilmente legati da un destino che li rende allo stesso tempo minaccia e protezione l'uno per l'altra. Ani e Devlin, il cui primo bacio segnerà l'inizio di una catena di avvenimenti di inimmaginabile portata...
Dopo aver letto Virginia De Winter passare a Melissa Marr (nella foto) in effetti è scendere da un gradino. Troppo complessa, lirica, ma al contempo bravissima nelle azioni la De Winter. Difficile trovare un'autrice (o un autore) come lei nel panorama dei dark fantasy. Però la Marr non è mica da buttare, anzi. Avevo letto gli altri tre volumi della serie fatata uno dietro l'altro, incuriosita da questa novità della saga non-saga, ovvero dall'idea originale di dedicare ogni libro a un personaggio diverso. Così l'effetto puntata è un po' sfumato, ogni libro è fine a se stesso, ma si mantiene in qualche modo il legame alle serie...
Melissa scrive bene, anche se non tocca mai livelli eccelsi, e anche questo quarto libro non fa difetto, però forse il limite del Young Adult non le si addice. Questi personaggi fatati, quasi tutti borderline, mai buoni o cattivi, in chiaroscuro, avrebbero bisogno di più malvagità, di più violenza e di un po' più di sesso per diventare più realistici e intensi. E anche le loro storie ne guadagnerebbero.
Dopo aver letto Virginia De Winter passare a Melissa Marr (nella foto) in effetti è scendere da un gradino. Troppo complessa, lirica, ma al contempo bravissima nelle azioni la De Winter. Difficile trovare un'autrice (o un autore) come lei nel panorama dei dark fantasy. Però la Marr non è mica da buttare, anzi. Avevo letto gli altri tre volumi della serie fatata uno dietro l'altro, incuriosita da questa novità della saga non-saga, ovvero dall'idea originale di dedicare ogni libro a un personaggio diverso. Così l'effetto puntata è un po' sfumato, ogni libro è fine a se stesso, ma si mantiene in qualche modo il legame alle serie...
Melissa scrive bene, anche se non tocca mai livelli eccelsi, e anche questo quarto libro non fa difetto, però forse il limite del Young Adult non le si addice. Questi personaggi fatati, quasi tutti borderline, mai buoni o cattivi, in chiaroscuro, avrebbero bisogno di più malvagità, di più violenza e di un po' più di sesso per diventare più realistici e intensi. E anche le loro storie ne guadagnerebbero.